A raccontare la vicenda alla Stampa è l’avvocato Fulvio Sarzana, difensore del gestore dei siti che nel 2015 era stato sanzionato per circa 600 mila euro. «La sentenza ha fissato tre principi chiari: per prima cosa il giudice ha riconosciuto che il link non rappresenta una messa a disposizione del pubblico di un file e per questo non si va incontro a una violazione lucrativa del diritto d’autore» spiega Sarzana.
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