Reati informatici niente reato
La cancellazione dei log di navigazione nel corso di una perquisizione finalizzata al sequestro dei personal computer, non equivale a provare l’esistenza del reato informatico, nella fattispecie il reato di gioco d’azzardo.
E’ quanto ha disposto la terza sezione penale della Corte di Cassazione a fine agosto del 2018 su ricorso dell’avvocato specializzato in reati informatici.
La Corte ha accolto il ricorso dell’imputato annullandone la condanna con rinvio ad altra sezione della Corte d’appello territoriale.
Secondo il Supremo Collegio: “Nel caso in esame la Corte d’appello è pervenuta alla affermazione di responsabilità dell’imputato in relazione a detto reato in modo illogico, in quanto ha ritenuto provato lo svolgimento del gioco d’azzardo, mediante gli apparecchi elettronici presenti nel circolo ricreativo di cui l’imputato è gestore, sulla base della astratta potenzialità di tali apparecchi a consentire l’esercizio del gioco, in assenza di elementi univoci indicativi dell’effettivo svolgimento del gioco.
Avvocato Roma: reati informatici
Carlo Sarzana di S.Ippolito, avvocato e fondatore dello Studio legale di Roma Sarzana e Associati è il “padre” riconosciuto dei reati informatici, avendo dato, in qualità di Magistrato di Cassazione e Presidente aggiunto dei Giudici delle indagini preliminari di Roma, un contributo determinante alla creazione delle fattispecie introdotte dal codice penale e dalle leggi speciali.
Reati informatici niente reato
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