Reati informatici avvocato.
Ecco cosa succede con i reati informatici.
La spiegazione dell’avvocato penalista di Roma dello Studio legale.
Gli aspetti penali.
Ma ci sono anche tante aree di grigio nei regolamenti, lasciate alla discrezionalità del momento e delle circostanze. Si possono trovare corrispondenze tra queste regole e il codice penale italiano o le regole della stampa; ma anche differenze importanti, appunto sui temi della diffamazione e delle fake news, dove i social applicano i principi giuridici statunitensi e non i nostri e quindi tutelano di più la “libertà di espressione”.
Se fin qui ci sono forti analogie con il nostro codice penale o le leggi della stampa, le notizie false sono un altro discorso. “I social non comprendono il reato di diffamazione, che negli Stati Uniti in pratica non esiste. E infatti ignorano anche le richieste di rimozione fatte dai giudici”, spiega Fulvio Sarzana, avvocato penalista esperto di digitale.
“Un sito diffamante lo puoi fare oscurare in Italia, con un giudice; un post diffamatorio no”, continua. Sulle notizie false, inoltre, Facebook è particolarmente permissivo dicendo che non le rimuove ma solo ne limita la diffusione e impedisce alle pagine di disinformazione di fare soldi con la pubblicità. Blocca le fake news solo se portano a un danno concreto e immediato.Twitter rimuove le fake news se contengono informazioni sicuramente false e insieme con alta propensione a fare danni. Sia Facebook sia Twitter, per questi motivi, stanno rimuovendo contenuti falsi in merito al covid-19.In caso di fake news che non provocano alto rischio di danni concreti, i due social mettono un’etichetta di avviso.
Twitter rimuove anche i contenuti multimediali atti a ingannare (fotomontaggi, deepfake); prima faceva così anche Facebook, che ora invece scrive sulle proprie policy di stare investigando la materia per decidere il da farsi. Come punizioni per gli utenti, Twitter applica le solite sanzioni graduate e Facebook resta sul generico.
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