L’Europa all’attacco delle piattaforme con il DSA

L’Europa all’attacco delle piattaforme con il DSA

Intervista al giurista Fulvio Sarzana, su Repubblica.it, sulle nuove regole del Digital services Act (DSA).

La Commissione UE comincia ad esercitare i poteri stabiliti dal digital services packages.

In particolare il 13 giugno scorso la Commissione ha annunciato un’azione diretta a verificare la protezione dei minori sulle reti telematiche.

Quest’azione dell’Ue rientra nella normativa europea Digital Services Act (Dsa) e
segue la decisione della Commissione, a dicembre, di inserire diversi siti nelle nuove regole.

Da soggetti alle regole a indiziati effettivi, sulla graticola delle autorità europee: è questo il passo che si segna con l’annuncio della Commissione europea, il 13 giugno.
Un’azione che tra l’altro punta i riflettori su una grossa questione irrisolta: come
identificare l’età degli utenti digitali.
“Il sistema di verifica dell’età sembra oramai inevitabile nel contesto digitale,
almeno in Europa ed in Italia”, commenta Fulvio Sarzana, tra i primi e più noti
avvocati del diritto digitale. E proprio l’Italia “ha assunto un ruolo guida in
questo campo, con disposizioni e regolamenti che anticipano e precisano le
regole del Digital services act”, aggiunge.

La verifica dell’età
In Italia, “l’identificazione dell’età dei minori parte sia da quanto stabilito sia dal
decreto-legge convertito il 13 novembre 2023 “Misure urgenti di contrasto al
disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la
sicurezza dei minori in ambito digitale”, che però non ha ancora ricevuto ad
oggi la regolamentazione di dettaglio necessaria per la sua completa
attivazione sia da quanto previsto dal Dsa”, spiega Sarzana. L’Italia non è da sola.

“C’è comunque un problema di competenze alla luce del Dsa, perché la vigilanza
sulle grandi piattaforme spetta direttamente alla Commissione UE, mentre il
controllo su tutte le altre piattaforme spetta alle autorità nazionali di controllo,
che in Italia è l’Agcom”, nota Sarzana.

Si spera di non vedere lo stesso problema che è sorto in ambito continentale con il GDPR.

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WeeJay