Il Consiglio UE vara la tracciabilità delle criptovalute.
Le Autorità fiscali riceveranno in automatico tutte le informazioni sulle transazioni in criptovalute dei cittadini UE, a partire dalle transazioni sulle stable-coin.
Il Consiglio ECOFIN, nella seduta del 17 maggio scorso, ha raggiunto l’accordo sul progetto di direttiva del Consiglio che modifica la direttiva 2011/16/UE relativa alla cooperazione amministrativa nel settore fiscale (“DAC”).
Il testo di compromesso, denominato DAC8, mira ad estendere l’ambito dello scambio automatico di informazioni alle transazioni che dovranno essere segnalate dai fornitori di servizi di cripto-asset e moneta elettronica alle autorità competenti.
La definizione di ciò che costituisce un “cripto-asset” è molto ampia e si riferisce a qualsiasi rappresentazione digitale di un valore o di un diritto che può essere trasferito e archiviato elettronicamente, utilizzando la tecnologia del registro distribuito o una tecnologia simile. Include cripto-asset che sono stati emessi in modo decentralizzato, nonché stablecoin, inclusi token di moneta elettronica e alcuni token non fungibili (“NFT”).
Ai sensi del DAC8, i fornitori di servizi di cripto-asset segnalanti dovranno svolgere procedure di due diligence, a partire dall’identificazione degli utenti ai fini anti-riciclaggio, in base alle quali dovranno raccogliere e verificare le informazioni sugli utenti di cripto-asset che sono utenti segnalabili o che hanno persone di controllo che sono persone segnalabili.
La disposizione si aggiunge alle prescrizioni introdotte dalla MICAR.
Le norme saranno operative dal 1 gennaio 2026.