Diritto all’oblìo e Garante privacy: l’ordinanza della Cassazione.
*Studio legale Sarzana e Associati
La 1 sezione civile della Corte di Cassazione ha emesso a fine giugno del 2021 una ordinanza interlocutoria in materia di diritto all’0blìo e poteri del Garante Privacy
in ordine alla cancellazione dei link e della copia cache di informazioni dai motori di ricerca.
La vicenda traeva origine da un ricorso proposto a norma dell’art. 152 d.lgs. n. 196/2003, avanti al Tribunale di Milano, Yahoo! EMEA Limited e Yahoo! Italia s.r.l. domandavano l’annullamento del provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali emesso il 25 febbraio 2016. Deducevano, in particolare: che il 22 aprile 2015 XXXXX aveva inviato a Yahoo! Italia una richiesta fondata sul diritto all’oblio, avente ad oggetto la rimozione dai risultati delle ricerche su internet effettuate con l’utilizzazione dei servizi di ricerca Yahoo! in Europa di diversi URL, specificamente individuati, che collegavano il nome dell’interessato a una vicenda giudiziaria che si ( asseriva non più interessare il diritto di cronaca) Il motore di ricerca aveva replicato di non poter dar riscontro alla richiesta in quanto non era titolare del trattamento dei dati personali di XXXX ; che quest’ultimo aveva quindi depositato un ricorso al nominato Garante; che le richieste formulate erano state parzialmente accolte, essendo stato ordinato a entrambe le società di rimuovere, in modo permanente, gli URL indicati nel ricorso, cancellando anche le copie cache dalle pagine accessibili attraverso i predetti URL.
Da ultimo, con riferimento alle copie cache — che la ricorrente lamentava determinasse l’eliminazione definitiva dell’informazione dall’indice del motore di ricerca, e dunque anche dal contenuto sorgente, con pregiudizio per il diritto dell’interesse del pubblico alla conoscenza delle dette notizie —, osservava come il provvedimento adottato fosse conforme ai principi ispiratori del reg. 2016/6790/UE che aveva previsto il diritto a una cancellazione estesa dei dati personali oggetto del trattamento. La detta sentenza del Tribunale di Milano è stata impugnata per cassazione da Yahoo! Italia e da Yahoo! EMEA.
Diritto all’oblìo e Garante privacy: l’ordinanza della Cassazione.