Già adesso le autorità sono depotenziate, perché possono solo occuparsi di affari correnti e non prendere decisioni di rilevanza non ordinaria”, dice l’avvocato Fulvio Sarzana, esperto di privacy e telecomunicazioni. “Ma poiché non sono previste altre possibilità di proroga, se i nuovi membri non saranno nominati prima della scadenza ci ritroveremo con autorità senza potere affatto”.
Quanto al Garante privacy questo stato di incertezza, oltre ad avere riflessi sull’avviso di nuovi procedimenti, e sullo stesso potere sanzionatorio, è destinato ad avere impatti su provvedimenti lungamente attesi, quali i codici di condotta ed i criteri nazionali per le certificazioni da emettere in base al GDPR”, dice Sarzana. Si noti che l’Italia è ad oggi tra i pochissimi Paesi europei a non aver fatto ancora una sanzione a chi viola le regole privacy del regolamento europeo GDPR.
“Senza poi contare gli effetti che potrebbero derivare dalla mancata conversione in legge del Decreto legge di proroga del Garante. Il che vanificherebbe tutti gli atti compiuti in questi 60 giorni”, dice Sarzana. Panetta suggerisce quindi un decreto per prolungare di almeno un anno le due Autorità, per assicurarne i pieni poteri in questa fase di incertezza.