Audizione Camera dei Deputati su Privacy
La disseminazione tra norme emergenziali del sistema della protezione dei
dati e la necessità di coordinamento.
L’esplosione della Pandemia Covid-19 ha inciso anche, dal punto di vista oggettivo e soggettivo, nel plesso normativo riguardante la protezione dei dati personali, costituendo
anche il primo vero e proprio banco di prova della tenuta delle norme introdotte dal Regolamento generale privacy (GDPR).
L’emergenza ha determinato l’insorgenza di una sorta di “diritto speciale” del trattamento dei dati personali disseminato tra varie norme, che, pur muovendosi nel solco delle norme europee e nazionali in materia di protezione dei dati personali, dovrebbe essere in qualche
modo coordinato, al fine di evitare possibili antinomie.
In particolare ad oggi 19 maggio 2020, le disposizioni ( salvo altre) che maggiormente hanno avuto impatto sulla protezione dei dati personali nel contesto emergenziale sono:
l’art 14 del Decreto legge n. 14/2020 recante “Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale in relazione all’emergenza COVID-19”, rubricato Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” in (G.U.
17.03.2020, n. 70), divenuto poi l’art 17 bis della legge 27/2020.
L’art. 6, del decreto-Legge 30 aprile 2020, n. 28 in tema di intercettazioni, processo penale da remoto, ordinamento penitenziario e tracciamento di contatti e contagi da COVID-19 .
Il Decreto Legge 10 maggio 2020, n. 30, Misure urgenti in materia di studi
epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2. (20G00048) (GU Serie Generale n.119 del 10-05-2020); 11/05/2020 ed il connesso parere del Garante per la protezione dei dati personali.
Gli articoli 7, 11 e 13 del cd Decreto Rilancio.
La Relazione pubblicata presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati