Sequestro di PC Cassazione
In tema di reati informatici l’avvocato cassazionista penale aveva proposto ricorso in Cassazione.
La Suprema Corte ha statuito a novembre 2022 che:
In tema di copie forensi e diritto dell’indagato a reclamarne la restituzione, i principi di riferimento sono stati dettati da una pronuncia delle Sezioni Unite secondo cui è ammissibile il ricorso per cassazione avverso l’ordinanza del tribunale del riesame di conferma del sequestro probatorio di un computer o di un supporto informatico, nel caso in cui ne risulti la restituzione previa estrazione di copia dei dati ivi contenuti, sempre che sia dedotto l’interesse, concreto e attuale, alla esclusiva disponibilità dei dati.
In motivazione le Sezioni Unite premesso:” che oggetto di un eventuale sequestro può anche essere il dato informatico” richiamano “il contenuto dell’art. 260, comma 2, cod. proc. pen., che originariamente stabiliva la possibilità di estrarre copia dei documenti e far eseguire fotografie o altre riproduzioni delle cose sequestrate che possono alterarsi o che sono di difficile custodia, il quale prescrive ora che quando si tratta di dati, di informazioni o di programmi informatici, la copia deve essere realizzata su adeguati supporti, mediante procedura che assicuri la conformità della copia all’originale e la sua immodificabilità, potendosi, in tali casi, disporre la custodia degli originali anche in luoghi diversi dalla cancelleria o dalla segreteria”.
Interesse a ricorrere e restituzione degli strumenti e delle apparecchiature informatiche.
Cosa fare in caso di sequestro di computer
In tale caso l’interesse alla restituzione riguarda, appunto, il dato in sé e non anche il supporto che originariamente Io conteneva o quello sul quale è trasferito il “bene”, sicché la mera restituzione del supporto non può considerarsi come esaustiva restituzione della cosa in sequestro; e ciò trova conferma anche nella ricordata definizione di “sequestro” offerta dalla convenzione di Budapest
Sequestro di PC Cassazione