Utilizzare software senza licenza non è necessariamente pirateria
Un’azienda torinese sarebbe stata multata dalla Guardia di Finanza per un totale di 8 milioni di euro per l’utilizzo di software senza licenza. Secondo la legge italiana si tratta di un reato contro il diritto d’autore ma non dobbiamo farci ingannare: non dovremmo parlare di pirateria.
Inoltre, questa notizia riporta alla ribalta la questione legata all’ecosistema del software libero e accessibile.
Abbiamo contattato telefonicamente Fulvio Sarzana, avvocato esperto di diritto dell’informazione e di copyright, che ha logicamente sottolineato che se si utilizza software senza licenza è inevitabile che ci si esponga alla richiesta di danni, ma in questo caso la cifra sembra veramente esorbitante.
La situazione, aggiunge inoltre Sarzana, non è semplice da interpretare: “ci sono vari casi, a volte ci sono licenze education, a volte ci sono licenze senza upgrade, non si tratta sempre di software senza licenza.” Non possiamo quindi essere certi di trovarci di fronte ad una violazione della legge.
La stessa legge — nello specifico l’articolo 171 bis — e la giurisprudenza in materia indicano come in realtà la persona fisica o il libero professionista non debbano sottostare alle norme sulla tutela del diritto d’autore quindi, spiega Sarzana, “solo se fai attività di carattere commerciale in senso lato saresti esposto a queste sanzioni.”
L’avvocato Sarzana, però, ribadisce un punto centrale della discussione: “non si tratta veramente di pirateria, la pirateria è un’altra cosa, deve essere presente lo scopo di lucro.”
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